La Sardegna è una regione molto peculiare, forse la più singolare tra quelle italiane. Divisa tra splendide spiagge caraibiche e una storia misteriosa, rappresenta una delle mete estive più ambite, dai turisti italiani come da quelli stranieri.

Raggiungerla dall’Italia è piuttosto semplice anche per chi preferisce evitare i mezzi d’aria, grazie alle compagnie di traghetti. Ad esempio, chi parte da Livorno può godere di un collegamento regolare con Olbia, grazie alle compagnie Grimaldi Lines e Moby che, in alta stagione, programmano due traversate quotidiane ciascuna, impiegando circa 8 ore per arrivare all’isola. Scopri tutte le offerte su www.traghettolivornoolbia.it. Una volta che sarete tornati sulla terraferma, avrete solo l’imbarazzo della scelta su dove trascorrere le vostre vacanze. Di seguito vi proponiamo una soluzione particolare: un tour alla scoperta dei nuraghi.

I nuraghi: testimonianza di un passato misterioso

I nuraghi sono il tipo di costruzione che maggiormente rappresenta la storia della Sardegna, costruita agli albori dalla civiltà nuragica. Da loro prendono il nome le case-fortezza preistoriche dalla caratteristica forma a tronco di cono, ottenuta grazie alla sovrapposizione in cerchi concentrici di strati di pietre di differenti dimensioni, in modo da restringersi man mano che la struttura guadagna in altezza. Letteralmente, in lingua sarda il termine nuraghe significa proprio “cumulo di pietre”.

Negli anni scorsi si pensava che la funzione dei nuraghi fosse prettamente legata al culto dei morti, che vi trovavano una monumentale sepoltura. Gli studi recenti, invece, hanno smentito questa teoria, optando piuttosto per uno scopo difensivo, come lascerebbe supporre la collocazione che di solito ospita questi siti, sopraelevati di parecchi metri su delle alture.

Fino ad oggi in Sardegna sono stati rinvenuti più di 7mila nuraghi, anche se si pensa che qualcuno manchi ancora all’appello. Di seguito vi guideremo attraverso un tour virtuale per scoprire quelli più caratteristici e meglio conservati tra questi monumenti che hanno molto da raccontare sulla civiltà protosarda, unica al mondo ad averli edificati, in un arco di tempo lungo più di mille anni, che si estende tra l’Età del Bronzo e l’Età del Ferro.

Sardegna occidentale

Iniziamo dal complesso nuragico di Palmavera, un imponente complesso nuragico a poca distanza da Alghero, che costituisce anche uno dei siti giunti più integri ai giorni nostri. Il corpo centrale è affiancato da due torri erette in età diverse e circondato da un antemurale e 50 capanne circolari in arenaria e pietra calcarea, che insieme formavano un villaggio. Frontalmente rispetto al palazzo, spicca la Sala delle Riunioni, arredata anche con una panca che fungeva da trono, nella quale si riunivano gli anziani in assemblea.

Dirigendoci verso sud, giungiamo ad Abbasanta, dove si trova il Nuraghe Losa, che si distingue per le tecniche murarie utilizzare che hanno prodotto una compattezza dei volumi difficilmente rintracciabile in altri siti.

Infine, vicino a Oristano si erge il Nuraghe Su Nuraxi di Barrumini, giunto a noi in ottimale stato di conservazione, e che ci offre uno spettacolo unico per completezza e complessità della struttura, tanto da figurare tra i monumenti considerati Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Sardegna orientale

Nella parte nord-orientale della Sardegna si colloca il famoso Nuraghe Maiori, situato verso l’entroterra della Gallura, in pieno centro della città di Tempio Pausania. Si tratta di una struttura davvero notevole, anche perché è una delle più antiche in assoluto.

All’altezza della Costa Smeralda troviamo il sito archeologico di Arzachena, che ospita il Nuraghe Albucciu e una delle tombe dei giganti più complete dell’isola.

A un’ora di distanza, ci si addentra verso il cuore della Valle di Nuraghi, a Santu Antine, dove si possono ammirare i resti di un antico palazzo reale che venne edificato durante l’Età del Bronzo, di dimensioni considerevoli e dalla struttura architettonica caratteristica, che comprende una torre cilindrica e un bastione trilobato che presenta a sua volta tre torri ai vertici.

In ultimo, parliamo del Nuraghe Arrubiu, in grado di sorprendere per la sua estensione e il suo colore rosso ruggine che lo rende un complesso unico.